La Musicoterapia nella prospettiva dei Disability Studies

Secondo la prospettiva dei Disability Studies, la musica dovrebbe essere accessibile a tutti e la musicoterapia dovrebbe idealmente provvedere a questo accesso. La musicoterapia nella prospettiva dei Disability Studies si concentra sulla ridefinizione dei ruoli all’interno della relazione terapeutica.

Il desiderio dei musicoterapeuti di essere accettati, riconosciuti e accreditati da parte della comunità medico-scientifica comporta il radicamento e la stabilizzazione di barriere di per sé invalidanti, avvantaggiando lo status professionale e portando avanti una logica in cui la musica viene proposta come una sorta di rimedio, normalizzazione o cura.

I Disability Studies rivendicano il ruolo delle scienze mediche nella produzione della categoria della disabilità, prima come fenomeno da isolare, poi da curare, innescando quella che è stata definita come una vera e propria impresa della normalizzazione. La musicoterapia, come è stato giustamente rilevato, nasce proprio in questo contesto, insieme a molte altre professioni socio-sanitarie.

Nuove prospettive di ricerca

Gli ultimi studi condotti sui Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) confermano il ruolo della pratica musicale nello sviluppo della reciprocità sociale, delle abilità comunicative, relazionali e di attenzione condivisa, tuttavia, com’è noto, la musicoterapia non gode ancora di un pieno riconoscimento ufficiale, questo perchè le persone con ASD, generalmente, rifiutano la maggior parte degli interventi terapeutici, al punto che, in alcuni casi, verrebbe da pensare che si tratta di cure impossibili.

I Disability Studies (DS) affermano che, piuttosto, si tratterebbe di un approccio ad essere considerato inadatto o indesiderato dalle persone con ASD,  proprio come lo sarebbe una cura per l’omosessualità o per qualunque altra tipologia biosociale. La musicoterapia secondo i DS dovrebbe distaccarsi dalla visione tradizionale che, come abbiamo visto, tende a produrre scarsi risultati e non misurabili, concentrandosi sulla ridefinizione dei ruoli di potere all’interno della relazione terapeutica, adottando una prospettiva inclusiva, ecologica, umanistica, centrata sulla cultura e orientata alle risorse.

Intervento presentato alla Seconda Conferenza Internazionale “Reinventing Education, learning with Technologies, Equality and Inclusion” della rivista Scuola Democratica (2021).

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