La scuola, in quanto specchio della società contemporanea, si trova ad mettere in pratica le radici dell’integrazione scolastica per realizzare una visione pienamente inclusiva della società futura. Tuttavia, spesso non siamo in grado di misurarci in maniera adeguata al tema della disabilità, ma quali sono le risorse che ci permettono di stimolare una logica inclusiva?
I Bisogni Educativi Speciali , i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, i forti flussi migratori, sono soltanto recentemente sotto la lente d’ingrandimento degli specialisti dell’educazione ma da diversi anni esistono misure specifiche per le disabilità che sono, a mio avviso, un’enorme risorsa per la scuola.
In seguito agli incontri di osservazione svolti presso alcuni Istituti Comprensivi della provincia di Prato, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, si è cercato di individuare gli spazi e le metodologie più adatte al contesto scuola, abbiamo individuato alcuni obiettivi generali e valutato le specifiche peculiarità di ciascun gruppo proponendo, attraverso un uso consapevole del suono, della musica e dei suoi elementi, di favorire un’armonizzazione del contesto relazionale servendoci dei linguaggi dell’arte come mediatori analogici per la relazione d’aiuto.
Modello di musicoterapia per i disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività (MT-ADHD®)
In particolare era previsto un intervento rivolto a migliorare le funzioni del movimento, l’espressione linguistica, l’ attenzione, l’utilizzo degli strumenti è potuto avvenire solo dopo un certo numero di incontri in quanto il senso di un laboratorio di musicoterapia è quello di favorire un uso consapevole della musica come strumento in grado di sviluppare un senso di appartenenza e di ascolto reciproco, in grado di metterci in relazione con l’altro e in cui gli strumenti hanno la funzione di “protesi delle emozioni”.
Lo sviluppo e l’affinamento dell’empatia sono da considerarsi come obiettivi che il gruppo raggiunge anche in previsione di un’educazione che favorisca l’inclusività e l’intercultura; l’uso della voce e i giochi musicali consentono di aprire nuovi canali nella comunicazione, migliorando in particolar modo le relazioni per quelle persone che presentano disagi sul piano cognitivo o della comunicazione.
Abbiamo anche potuto sperimentare, tra i metodi più efficaci per la scuola,
un metodo a classi intere che non prevede l’utilizzo degli strumenti musicali e che si è dimostrato molto efficace per i bambini che presentavano disturbi di iperattività e scarsa attenzione: lasciando i bambini al loro posto, senza spostare i banchi , abbiamo lavorato allo sviluppo di un senso di ascolto di sé e dei propri compagni con dei semplici esercizi ritmici, imparando a gestire le pause, i silenzi, e prendendo spunto dal proprio ritmo interno, come la respirazione, il battito cardiaco. Ciò ha permesso di entrare in maggiore sintonia con il proprio tempo ed ha sviluppato un senso di attenzione condiviso per tutta la durata dei laboratori. Successivamente è stato possibile riproporre gli stessi esercizi utilizzando gli strumenti musicali, e in alcuni casi è stato possibile lavorare in piccoli gruppi per lo sviluppo dell’empatia.
L’attività è stata una fonte di gioia e benessere per le orecchie, la mente e il corpo, favorendo l’attenzione e la concentrazione; il modello di musicoterapia per i disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività (MT-ADHD) ha permesso di favorire il rilassamento e la percezione del proprio corpo, del proprio spazio e di quello del contesto.
Ad ogni modo, è possibile adottare un metodo differente a seconda dell’età di riferimento, per esempio nelle scuole primarie si potrà lavorare su di un piano individuale, mentre nelle scuole dell’infanzia viene adottato un metodo rivolto al gruppo. Il Laboratorio di musicoterapia per l’inclusione scolastica è rivolto agli Istituti Comprensivi che intendono ampliare la propria offerta formativa basandosi sulla promozione del benessere a scuola, passando per l’educazione all’ascolto, al dialogo e alla pace.
Laboratorio di Musicoterapia per l’inclusione scolastica – destinatari
La definizione dell’OMS, relativa al modello diagnostico dell’ICF (International Classification of functioning), non è incentrata sulla disfunzione o sulle aree compromess. Bensì sulla totalità dell’individuo, nella sua complessa sfera bio-psico-sociale, in relazione agli specifici contesti di vita e di lavoro. In tal senso, con la dizione bisogno educativo speciale, ci si riferisce a soggetti con diverse abilità che pongono alla scuola una domanda di formazione più complessa, che la scuola non può ignorare ed alla quale deve saper dare risposte qualificate.
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio (Indicazioni Nazionali 2012).
Questo comporta accettare la sfida che la diversità ci pone. Innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali devono essere riconosciute e valorizzate, per evitare che la differenza si trasformi in disuguaglianza.
Con il laboratorio di musicoterapia intendiamo sviluppare nei ragazzi e negli insegnanti un senso di ascolto reciproco, anche di tipo non verbale, tramite il suono e la musica. Il suono, infatti, svolge la funzione di mediatore analogico della comunicazione. La partecipazione dell’insegnante è prevista in moto attivo e partecipato con la funzione di accompagnare, sostenere, riflettere e rispecchiare il contenuto sonoro-musicale.