L’ intervento di musicoterapia cerca di raggiungere l’individuo considerando l’eterogeneità del contesto e mirando sempre a sviluppare le potenzialità residue in una cornice piacevole e rilassante. L’utilizzo degli strumenti musicali, ad esempio, permette di lavorare sul movimento, sulla coordinazione e sulla bilateralità, oltre ad essere un importante stimolo sensoriale permette la costruzione di un ritmo condiviso, un fattore di motivazione personale e di gruppo. Gli strumenti utilizzati sono percussioni come tamburi, triangoli, cembali, guiros, reco-reco, agogo, classe, marimba, etc.
Musicoterapia con i pazienti del Centro Diurno Alzheimer “Le Civette” a Firenze
Fare musica implica un coinvolgimento nel gruppo in cui ogni singolo individuo viene valorizzato nel suo “esserci nella musica”. La presenza del musicoterapeuta è necessaria a garantire questo scambio sociale e relazionale; egli interviene a volte con le percussioni, a volte con la voce, a volte con l’ausilio di strumenti musicali come il pianoforte o la chitarra.
L’utilizzo del pianoforte come strumento in musicoterapia può anche avere una funzione recettiva: il terapeuta può interpretare il contesto e restituire una risposta in termini musicali attraverso l’improvvisazione al pianoforte. In questo modo l’utente non deve necessariamente compiere una performance accurata ma viene condotto dal musicoterapeuta ad una libera interpretazione musicale delle proprie emozioni. Avviene in questo modo uno scambio, un dialogo, una comunicazione tra gli utenti, il gruppo e il terapista che sono coinvolti un una triplice dimensione relazionale: quella tra sé e gli oggetti (gli strumenti musicali) quella tra sé e il gruppo, quella tra il gruppo e il terapista (cfr. Alvin).
LA FUNZIONE DELLA MUSICA
La funzione della musica e delle canzoni in un contesto come quello di una casa di riposo, un centro diurno per anziani o un hospice è fondamentalmente legata alla possibilità di evocare la memoria e i ricordi, la musica può servire a valorizzare, mantenere e potenziare le abilità residue individuali, creando le condizioni che permettono di vivere in un ambiente attivante, sano e positivo, in controtendenza con gli stati depressivi dell’anziano.
Il repertorio musicale viene scelto sulla base dell’identità sonora, (per approfondimenti sul principio dell’ ISO, cfr. Benenzon) in modo tale da favorire la reminiscenza dell’utente e guidarne, attraverso un adeguato supporto relazionale, la verbalizzazione e la condivisione con il gruppo. Generalmente il repertorio popolare della canzone italiana riveste un’importanza fondamentale nella vita di una persona e per questo le canzoni sono un contenitore enorme di emozioni e di ricordi. Continua…
per approfondimenti e ricerche in corso:
Gold, C. et al., Music Interventions for Dementia and Depression in ELderly care (MIDDEL): protocol and statistical analysis plan for a multinational cluster-randomized trial, Geriatric medicine Protocol, BMJ Open, February 2019
Kendra D. Ray and Eva Götell, The Use of Music and Music Therapy in Ameliorating Depression Symptoms and Improving Well-Being in Nursing Home Residents With Dementia, 2018
M. Gómez Gallego, J. Gómez García, Music therapy and Alzheimer’s disease: Cognitive, psychological, and behavioral effects, Neurologia, 2015