Tenendo conto della complessità che ruota attorno ai disturbi dello sviluppo abbiamo elaborato un intervento di supporto alla riabilitazione equestre per bambini con Disturbi dello Spettro Autistico. Si tratta di un programma infra-disciplinare per favorire un tipo di relazione non invasiva di carattere pedagogico e riabilitativo.
L’obiettivo principale del nostro lavoro è stato quello di favorire il benessere psicofisico e di permettere un’integrazione sensoriale grazie alla particolare interazione tra il movimento, il tatto e la musica che si può sperimentare durante una seduta di musicoterapia a cavallo. Questa tecnica è stata elaborata in sinergia con due importanti centri educativo-riabilitativi: Il Giardino di Filippo di Viterbo e il Centro di Integrazione Zahrada di Praga e ci ha permesso di raggiungere alcuni obiettivi significativi sia sul piano cognitivo che su quello fisico, in particolare per quanto l’incremento dell’attenzione, del contatto oculare e in generale del tempo di permanenza a cavallo, oltre a un significativo incremento della qualità della postura adottata.
Intervento presentato al XVI° Congresso Mondiale Le Poliritmie della Musicoterapia, 6-7-8- luglio 2020, Università di Pretoria, Sud Africa.
I bambini coinvolti, in età scolare, presentano disturbi di tipo cognitivo/comportamentale, deficit sensoriali e talvolta anche motori, per cui seguono percorso terapeutico interdisciplinare, che prevede sedute settimanali a cavallo ed un lavoro sulla comunicazione da parte di un musicoterapeuta.
Tenendo conto di una dimensione della cura che prevede la presenza di professionisti preparati e responsabili che si sentano parte di un processo dove ciascuno apporta un contributo essenziale per la risoluzione dei bisogni del bambino, protagonista della cura, ci siamo attivati per trovare altre risorse utili al processo di cura e per questo abbiamo sperimentato una sinergia tra cavallo, musica e natura.
Il suono, a nostro avviso, è un grande veicolo di trasmissione dell’informazione e per questo, abbiamo utilizzato la strategia comunicativa del dialogo sonoro che ci ha permesso di sfruttare opportunamente il linguaggio musicale per aprire nuovi canali di comunicazione con il bambino con autismo.
“Considerando la musica come una forma di arricchimento personale e spirituale, oltre che di potenziamento delle capacità cognitive, un bambino, per essere un musicista completo, deve possedere un insieme di risorse che sono da una parte l’orecchio, la voce e la coscienza del suono, e dall’altra il corpo intero (ossatura, muscoli e nervi) e la coscienza del ritmo corporeo” [1].
Leggi l’articolo completo sulla rivista Nuove Arti Terapie N.27 ISSN 2240–506
I risultati raggiunti con questo tipo di attività riguardano l’ incremento dell’attenzione e della partecipazione. In entrambi i casi abbiamo riscontrato un miglioramento della qualità della seduta che da una parte ha permesso ai bambini di partecipare in modo piacevole e dall’altra ci ha consentito di effettuare le manovre di tipo fisioterapico con maggiore facilità.
L’attività è stata documentata attraverso video e foto ed è stato possibile notare un notevole miglioramento nell’attenzione e nella consapevolezza dell’essere nel qui ed ora. Anche i cavalli sono sembrati molto tranquilli ed in generale l’attività si svolge in modo piacevole e rilassante.
- Aumento del controllo della postura adottata sul cavallo.
- Maggiore consapevolezza del proprio corpo.
- Durata di permanenza a cavallo.
- Attenzione e contatto oculare.
- Risposta alle richieste verbali.
- Esecuzione di comandi rivolti al cavallo (partenza e afferrare le briglie).
I bambini hanno partecipato con entusiasmo, suonando e tenendo il tempo sul dorso del cavallo, hanno dimostrato interesse ed intrapreso iniziative personali per effettuare movimenti complessi sul cavallo, come girarsi e sdraiarsi (volteggio).
Inoltre è possibile lavorare sul controllo della postura adottata sul cavallo in quanto, con la musica, il bambino tende ad assumere una posizione più naturale.
Nei bambini osservati abbiamo notato una maggiore armonia dei movimenti, dovuta ad una maggiore consapevolezza corporea raggiunta attraverso il suono, il ritmo e la musica.
Abbiamo osservato anche un notevole incremento del contatto oculare ed un aumento di risposte positive anche alle richieste di tipo verbale elaborate dall’operatore. La terapia, in generale, è stata vissuta in modo piacevole acquistando un significato soggettivo grazie all’interpretazione musicale e l’attività. Infine, l’attività ha permesso di aumentare il tempo complessivo di permanenza a cavallo del 50% circa.
Note:
Dalcroze E.J. (1920) Il ritmo, la musica, l’educazione, EDT, 2008.